Libri sul vino: quando leggere ti apre la mente.
Decomposti e decomposte ben tornati su Zombiwine, l’unico blog che se non lo segui: ti rilega.
l’articolo di oggi sarà n pò diverso da quelli soliti, difatti oggi non vi parlerò di degustazioni o bottiglie, ma di libri sul vino! in particolare i miei libri, quelli che io ho letto e studiato.
On line si può leggere ormai di qualsiasi argomento: il page scrolling ci può dare l’impressione approfondire un tema e di diventare dei luminari; sicuramente la rete è ricca di infinite informazioni eppure io credo che, sopratutto nel mondo del vino, l’aspettò “analogico” abbia ancora un aspetto fondamentale.La carta resta! Quindi ho deciso di parlarvi, attraverso una serie di articoli, dei testi che mi hanno fatto diventare ciò che sono. Permettetemi però solo una precisazione: nessun autore, casa editrice, associazione di settore, libreria on line o e-commerce sponsorizza questo articolo; quindi nessuno dei link che troverete rimandano ad un qual si voglia guadagno personale. Perché vi dico questo? perché credo che sia fondamentale darvi il mio feedback scevro da qual si voglia coinvolgimento economico professionale.
In parole povere, di vendervi qualcosa non mi frega nulla!
Libri sul vino: quando leggere ti apre la mente.
Cominciamo con i libri ” della mia infanzia” ovvero testi che mi sono sempre trovato in casa; sono testi probabilmente superati e in cui manca tutta l’avanguardia moderna, però leggerli, oltre a mostrarvi com era la critica enologica dello scorso secolo, può aiutarvi a capire tanti vini e distillati da dove sono partiti!
Libri sul vino: quando leggere ti apre la mente.
I primi tre testi di cui premerò sono in realtà una collana editoriale curata da Luigi Veronelli, fra il 1982 e il 1985, il primo è
Catalogo dei vini d’Italia Copertina rigida A cura di Luigi Veronelli edito da Mondadori 1 gennaio 1983. Su Amazon disponibili alcune copie, naturalmente usate.
Questo mattone è una fotografia perfetta e ultra specifica dell’enologia e della viticoltura nel 1983. C”è qualsiasi denominazione, vino e tipologia esistente all’epoca. All’interno anche una lista aggiornata (al 1983) dei produttori e alla fine uno spazio pubblicitari dove sono presenti le reclame di enoteche, consorzi , produttori e ristoranti.
Questo libro vi devo dire la verità saranno stati decenni che non lo aprivo, e conseguentemente oltre ad essermi spedato di polvere, quando i miei occhi sono finiti sulle schede ho avuto un tuffo al cuore. Certosino nella sua analisi che seppure sintetica e totale: ci sono presenti vini e denominazioni di cui non avevo mai sentito parlare, come per esempio Rebo, vitigno andato in produzione per la prima volta nel 1978 e chi sa se oggi ancora esistente.
Dei tre libri della collana, questo è il più antico e anche nella sua struttura soffre di un difetto \ pregio: si parla moltissimo di territori italiani, e delle denominazioni ma meno di singoli vini e produttori, tranne laddove un solo produttore è alfiere di un territorio come il compianto lino Maga. Questo testo fu fondamentale per Veronelli nel riuscire a creare uno stilema, un linguaggio, un modo di fare editoria enologica per schede tecniche (più o meno) che tuttora noi ancora utilizziamo.
Faccio una riflessione, è vero che in trentotto anni è cambiato un universo di cose, per dirne una all’epoca non esistevano i blog e le informazioni si cercavano sui libri; tuttavia moltissime informazioni dell’epoca sono ancora valide o parzialmente valide. Quando oggi compriamo un Nobile di Montepulciano o un Barolo, anche se il numero dei protagonisti o alcuni loro nomi sono cambiati, il territorio apparentemente è lo stesso… Apparentemente, perché invece andando a leggere fra le righe e andando a analizzare spesso le singole parole, ci rendiamo conto di quanto normativamente moltissime cose siano cambiate e non sempre in meglio. Allo stesso modo leggendolo approfonditamente, Veronelli, con la stessa pignoleria poetica che sarà poi di Castagno, scompone luoghi che per noi sono Aree in zone e sotto zone, in vitigni e sotto vitigni che spesso sono andati a perdersi.
Scrivere per voi questo articolo non è servito solo a voi, ma anche a me! sicuramente questo libro lo andrò a rileggere per capire cosa è cambiato e ricordarmi per cosa io faccio tutto ciò. Beh si mi sono un attimo commosso.
Libri sul vino: quando leggere ti apre la mente.
Publicato nel gennaio del 1985, questo libro è un vero spartiacque. Non so se fu il primo ad adoperare le schede tecniche per semplificare la lettura, ma fatto sta da quel momento in poi tutti gli altri adopereranno un metodo simile. Di che si parla in questo testo? Di etichette, di vini, di bere con intelligenza ma sopratutto di vini che ideologicamente esistono ancora. Certo a questo va aggiunta la postilla naturale degli ultimi venti anni che varrebbe un volume a se, ma leggendolo ci rendiamo conto che la massima
Bisogna cambiare tutto affinché nulla cambi!
Il gattopardo
Questo testo ci dimostra proprio ciò: La qualità, al bellezza, il buon bere e il conoscere per bere bene possono attraversare fasi, mode o cambiamenti radicali ma sempre per dare origine a la stessa cosa ovvero grandi vini.
Trattando questo libro moltissimi nomi monumentali, per noi oggi, ha ancora senso leggerlo e studiarlo quindi vi consiglio l’acquisto fortemente.
Sulla stessa falsariga abbiamo.
Catalogo delle acquaviti a cura di Luigi Veronelli Mondadori e Associati pubblicato nel gennaio 1985: Come vedete dal link ve ne ho trovata una copia usata.
Questo testo raccoglie in se le schede di un enormità di distillati di qualità disponibili sui mercati italiani nel 1985.
il libro si apre con una intervista Romano Levi della distilleria Romano Levi. Queta realtà o la si conosce, o andatevi a vedere il loro sito ed immaginatevi già negli anni ottanta, quando l’industrializzazione stava facendo scomparire gli artigiani di qual si voglia realtà, che importanza poteva avere anche solo una delle sue bottiglie.
Segue un capitolo dove si racconta il metodo di produzione e la storia della maggior parte delle acquaviti e successivamente una sfilza di schede con centinaia di diverse bottiglie prese in assaggio.
- Ogni scheda ha una foto dell’etichetta.
- l’indirizzo della distilleria.
- la materia prima d’origine.
- il metodo di distillazione.
- l’invecchiamento
- la gradazione
- l’esame organolettico
- le annate consigliate se millesimo.
- temperatura di servizio
- tipo di bottiglia
- e fascia di prezzo …..in lire
Perché è stato importante per me leggerlo? Oggi sono molto meno dentro al mondo dei distillati ma, a cavallo egli anni duemila era una mia passione- All’epoca Internet si stava affacciando alla vita di tutti i giorni e io non avevo neppure un PC. Leggerlo mi permetteva di conoscere distillerie le cui etichette riportate in catalogo erano ricercabili anche senza internet. L’averlo letto e riletto mi ha permesso di selezionare distillati e distillerie che negli anni poi ho potuto o visitare o bere. Questo libro fu fondamentale per farmi decidere nel 2003\ 2004 D andare per la prima volta ad Islay per visitare le Distillerie di cui ki ero innamorato.
Ha senso comprarlo oggi oltre che per il valore storico? io credo di Si. Molte distillerie di cui parla questo libro sono ancora li, alcune delle etichette in degustazione con un po di fatica si riescono ancora. trovare nel mercato delle aste, e sopratutto anche se i distillati del 1985 sono profondamente cambiati la loro storia ci permette di capire come è cambiata la Scozia, la Francia e l’Italia! Quindi Approved!
Libri sul vino: quando leggere ti apre la mente.
Dopo aver visto i libri singoli, andiamo. vedere le enciclopedie del vino! e si perché negli anni ottanta c’erano pure quelle, e credetemi non erano solo bellissime ed utili, sono pezzi della nostra storia.
IL VERONELLI. ENCICLOPEDIA MONDIALE DEI VINI E DELLE ACQUAVITI. VOL. 1°-6°. VINCENTI LORENZO, DIR. pubblicato nel 1981 da Rizzoli su Ebay ve ne ho trovato una copia.
Questa enciclopedia, pubblicata l’anno della mia nascita, nel 1981, quindi quarant’anni fa ha tutto! parla di tutto, c’è tutto! e c’è persino il futuro!
Ogni libro è formato da fascicoli che, mi raccontava mio papà, comprava in edicola; Veronelli in questi fascicoli parlava di ogni cosa: di storia, di doc, di cucina, perfino di Vino Brasiliano o Cinese… nel 81! Molto diluite nelle sue pagine c’è persino una presa di coscienza su quello che poi diverrà venti anni dopo il movimento naturale. Mai come oggi secondo me è un testo fondamentale e che addirittura meriterebbe la ristampa o la digitalizazione. Vi spiego il perché, in questo libro c’è tutto ciò dal quale proveniamo e averla. disposizione per la consultazione, anche se migliaia di cose oggi sono cambiate, ci permette di conoscere da dove sono partite, inoltre tutto il volume relativo alla Francia e alle sue denominazioni (sopratutto borgognone e Bordeaux ) non sono cambiate poi chi sa quanto. Il contro è che come tutte le Enciclopedie, prendono un sacco di polvere e occupano un sacco di spazio!
Per me questo testo è stato fondamentale semplicemente perché è sempre stato in camera mia, e da bambino prima e adolescente poi, spesso lo sfogliavo immaginando di visitare i luoghi che vedevo in foto o di bere i vini di cui leggevo: probabilmente il germe di Zombiwine è nato proprio li ed ora, già che mi ci fate pensare forse forse me lo potrei persino andare a rileggere.
Libri sul vino: quando leggere ti apre la mente.
La mia cantina 3 volumi Editrice Librex Stampa 1982 altra enciclopedia a fascicoli (il quarto fascicolo si chiamava la cucina col vino)
Tra tutti, questo che è pur sempre fatto molto bene, è il testo meno interessante. Se vi state chiedendo il perché la mia opinione ve la do subito: perché non è stato scritto da Veronelli. All’interno delle sue innumerevoli pagine ci sono tantissime informazioni parzialmente utili, ma c’è un grosso ma: in realtà questo compendio è l’evoluzione di un altra enciclopedia sul vino in dieci volumi stampata ed editata nel 1969, e capirete bene che i punti di partenza sono veramente pleistocenici. Di tanto in tanto mi è capitato di Sfogliarla ma onestamente no mi sono mai messo a studiarmela pagina per pagina.
Tra tutte è l’unica della quale vi sconsiglio l’acquisto.
Libri sul vino: quando leggere ti apre la mente.
Bene, mi guardo attorno e mi rendo conto che con questo articolo ho finito i libri degli anni ottanta, poi c’è tutto il resto ed onestamente non ha senso farlo in un unico articolo, però vorrei sapere la vostra opinione: volete altri articoli come questo? è interessante ? visto che scriverlo non è proprio velocissimo vorrei sapere la vostra opinione prima di imbarcarmi in un impresa titanica!
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