Quarantena in cantina!
Decomposti e decomposte, bentornati su Zombiwine, l’unico canale che se non lo segui morde e poi ti mette in quarantena.
Non voglio scrivere una cosa patetica e ammorbante sul brutto periodo che stiamo attraversando, ma difatti è effettivamente un bel momento del Cazzo.
Credo e sono convinto che, in giorni come questi, tenere impegnata la mente sia molto utile e spesso, facendo elucubrazioni complesse, vengono su delle belle riflessioni.
La mia in questi giorni è:
“ho finito l’ultima bottiglia di quel vino fatto da Fracazzo da Velletri che mi piace tanto! Non posso uscire perchè fuori ce so li zombi e le malattie, devo restare in casa come posso fare per ricomprarla?”
Zombi
Se non posso uscire…allora qualcuno me lo deve portare e infatti, per ora, ancora il Delivery funziona!
Vi metto solo una postilla: io non ho nessun accordo con nessuno di loro anzi, potrebbe darsi che a qualcuno dei citati io stia pure sulle balle, quindi non ci sono sconti da parte ma solo informazione.
Mi sono limitato a Roma ma il ragionamento del delivery credo valga ovunque.
Quarantena in cantina!
Innanzitutto io citerei il druido de Roma! Il trasteverino Shaolin, almeno sino a sabato, l’enoteca di Antonio Les Vignerones effettuava consegne a domicilio e Antonio il titolare è una bibbia del vino naturale.
Quindi se vi interessa comprare qualche bottiglia naturale (o qualche birra, visto che è anche un beer shop di alto livello) potete contattarlo e organizzare il vostro rifornimento. Io da Antonio ho comprato qualche bottiglia (non mi è proprio comodo, a Trastevere ci devo andare apposta) ma ho sempre trovato da lui ottimi consigli.
L’ultima volta che l’ho visitato ho preso un pò di straordinari Lambrusco che in questo clima tetro è quel che ci vuole!
Quarantena in cantina!
Secondo suggerimento che a ben vedere credo valga un pò ovunque: ci sono molti giovani vignaioli che si sono organizzati per fare un delivery diretto dei loro vini.
Probabilmente è un ottimo modo per pagare i vini della vostra regione il giusto e averli direttamente a casa vostra. Questo meccanismo ha come valore di dare una boccata d’aria alle finanze di persone che come tutti stanno patendo una grossa grossa batosta.
Vi nominerò su Roma un amichetto mio: Federico Artico.
I suoi vini mi piacciono, li trovo schietti, onesti e beverini; una bella interpretazione di quella parte di campagna romana che prima produceva solo in quantità e ora invece è anche attenta alla qualità.
Con l’acquisto di 4 bottiglie è possibile fare un aperitivo in videochiamata direttamente col produttore Federico Artico; per l’autografo…devo chiedere! Mi dice – e sono serio- che volendo è anche disposto a leggere libri e poesie.
Quarantena in cantina!
Wine delivery è un altro servizio da prendere in considerazione; è un app che in diverse città italiane, in base al tuo indirizzo, ti consegna a casa la bottiglia che cerchi. Sto guardando proprio adesso la lista disponibile.
L’idea è senz’altro valida, ma la lista dei vini disponibili (almeno a Roma, al mio indirizzo) è ben poca cosa ma why not, è comunque qualcosa che può rientrare utile!
Resta però valida più che mai la mia riflessione iniziale.
Dobbiamo stare a casa. Per tutti è quasi sicuramente un problema, sia economico sia di sanità mentale. Pertanto, farsi un regalino o una coccola (sesso e cibo le più antiche esigenze umane) non è un di più ma una vera necessità e quindi in questo momento è veramente fondamentale capire come muoversi comportarsi.
Sicuramente i vostri amici vignaioli in qualche maniera si saranno organizzati, così come le vostre più fidate enoteche ed è a loro che va la mia più solidale vicinanza.
Piccoli produttori ed enoteche di quartiere sono il tessuto della vostra città, sono l’anima del nostro essere italiani e, fintanto che potrò, io sceglierò di sostenerli e supportarli.
Se avete notato non ho citato i grandi e-commerce eppure anche loro hanno fatto qualcosa: Tannico, per alcuni suoi prodotti, ha deciso che per ogni vendita donerà un tot al Fatebenefratelli; può sembrare poco ma è qualcosa.
Sicuramente tanti altri siti, privati, produttori o enoteche avranno attivato il loro servizio di charity e così comprare vino diventa anche quella piccola goccia nell’oceano di guano in cui stiamo vivendo.
Quarantena in cantina!
Mi fa strano parlare, proprio io che non sono il migliore, il più virtuoso o chi sa cosa, ma semo romani e passerà ancora tanto tempo prima che si possa ricominciare a strillare da Meo Patacca.
“Er tranquillante nostro se chiama…… vino!”
Gigi Proietti.
Ma fintanto che non posso uscire, non posso sostare, non mi posso vedere con gli amici se non grazie alla tecnologia…allora, usiamola questa tecnologia! Con una buona video chiamata e un buon vino in corpo soffrire la solitudine sarà meno doloroso.
Cerchiamo di superare questo momento! Alziamo il calice per tutti quelli che stanno lottando questo nemico invisibile…..
Tutti. Senza esclusione di eroi.
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