Vino a Vinci…. è li che vinci!

Vino a Vinci…. è li che vinci!

Apparte il titolo piuttosto infelice oggi vorrei parlarvi di un azienda della quale ormai mi sono fatto una idea piuttosto chiara. Un azienda la cui narrazione mi permetterà di raccontarvi meglio un territorio assai interessante e naturale proseguimento delle mie monografie su Carmignano.

L’azienda in questione si chiama Falzari

Come si può vedere da questa schermata azienda Falzari si trova a pochi chilometri Da Vinci, paesino natale del Leonardo nazionale.

Era un genio, era figo, disegnava anche niente male, ogni tanto costruiva qualcosa che puntualmente avrebbe funzionato solo duemila anni dopo fatto sta che Falzari fa vino vicino casa di Leonardo … e tant’è.

Vinci ricade in una doc specifica dell’areale Chianti, ovvero chianti Montalbano, in link la disciplinare della doc

Perché è importante per me parlarvi di questa azienda? Perché il Montalbano è la zona confinante a Carmignano e infatti da questa foto potete vedere quanto Falzari sia vicino a Capezzana (per esempio) inoltre molti produttori di questa zona hanno possedimenti in entrambi gli areali e in generale la viticoltura qui è molto legata ai propri retaggi storici che vedeva all’inizio una unica grande terra vinicola in cui Vinci e Carmignano erano luoghi di eccellenza.

Vino a Vinci…. è li che vinci!

Ed ora che abbiamo più o meno capito di che parte di mondo stiamo parlando andiamo ad analizzare questa non convenzionale azienda.

Dei fratelli Falzari io conosco Sergio, che dopo aver esercitato il mestiere di Veterinario, nel 2000 decide di mettere anima e corpo nello mestiere di vignaiolo.

Anno dopo anno affinano la loro sensibilità e Sergio decide di muoversi sempre più nella direzione della biodinamica.

Questa cosa va compresa anche guardando le distanze geografiche: Falzari è a pochissimi chilometri da un istituzione della biodinamica che è fattoria di Bacchereto e quindi con dieci minuti di macchina Sergio poteva vedere la differenza fra un Vigneto e una cantina che lavorava in una direzione e una che faceva l’opposto.

difatti il primo vino di cui parleremo è proprio una sintesi di quanto abbiamo detto fino ad ora

Tinnari Bianco int toscana

questa la descrizione che il produttore fa del suo vino

Uvaggio
Trebbiano Toscano in purezza

Vinificazione

Alla raccolta delle uve segue la macerazione in vasca raffreddata ma senza l’utilizzo di impianti di refrigerazione a basse temperature. Questa fase aiuta lo sviluppo dei profumi ed una chiarifica naturale del vino. Segue la pigio-diraspatura soffice prefermentativa.
La fermentazione alcolica del “fiore” inizia in modo spontaneo e si svolge a temperature basse (18°-20°C ) e dura circa 20-25 giorni. Segue la fermentazione malolattica che viene svolta per rendere stabile il vino nel tempo. Nella fermentazione e in tutte le fasi successive di produzione non viene utilizzata nessuna sostanza al di fuori di quantitativi bassissimi di solfiti (solforosa totale del vino commercializzato: 70 mg/lt) e, qualora, prima dell’imbottigliamento si riscontri analiticamente un’instabilità delle proteine della bentonite (argilla bianca), usata per farle precipitare onde evitare una velatura e dei depositi potenziali in bottiglia.

Falzari

Questo vino da quest’ anno usa come vaso vinario un’ anfora non interrata con l’interno ricoperto di cera d’api.

Se cercate un orange wine hardcore non è il vino per voi; fresco gentile e equilibrato è un bianco che si pone a metà strada tra due culture e due mondi che sempre più si vanno a incontrare.

Ricapitolando quindi: le pratiche biodinamiche ci assicurano nessun intervento fatto con prodotti di sintesi in vigna e una gestione del vigneto molto attenta.

La vinificazione sintetizza il varietale del trebbiano; ci consegna un vino con una bella dinamica. Visivamente limpido con un naso senza difetti e senza elementi che stridono tra di loro, di buona armonia e piacevolezza.

Il gusto è assai complesso; non avendo fatto macerazione sulle bucce non ha tannini ma ha comunque una bella complessità e maturità; se proprio ci devo trovare qualcosa che potrebbe non piacere è la leggerissima spunta volatile (acidità volatile dichiarata 0.5) che in bocca a qualcuno potrebbe non piacere.

Ora a me è piaciuto molto , la mia esperienza personale mi porta a credere che in questi termini e con questa percettibilità sia un pregio del vino; dona maggior ricchezza e verticalizza il vino conformando il vino buono in qualcosa di non dimenticabile.

Come al solito è tutta una questione di equilibrio e qui l’equilibrio c’è.

Vino a Vinci…. è li che vinci!

Secondo vino della batteria

Selengaia Chianti D.O.C.G.

Uvaggio
70% Sangiovese
15% Cabernet Sauvignon
15 % Merlot

Per la fermentazione alcolica e tutte le fasi di produzione non viene utilizzata alcuna sostanza al di fuori di quantitativi minimi di solfiti (solforosa totale nel vino in bottiglia max 70 mg/lt).
Le uve vengono mantenute in macerazione per 2-3 giorni.
Fermentazione alcolica spontanea. In fermentazione si eseguono dai 2 ai 4 rimontaggi al giorno. A fine fermentazione la macerazione sulle bucce si protrae più a lungo possibile accompagnata da rimontaggi giornalieri in numero variabile a seconda dell’esigenza del vino. La durata della permanenza del liquido sulle bucce varia dai 16 giorni ai 25 circa seconda dell’andamento fermentativo. Segue la svinatura, a mano. La fermentazione malolattica avviene in modo spontaneo. Le due fermentazioni avvengono in vasi vinari di acciaio inox e cemento.

Falzari

L’intenzione è quella di creare un vino non appesantito dal legno; fresco e bevibile e questa intuizione è assolutamente vincente: il vino è assai bevibile e non ha vaniglioni che appesantiscono. imbarocchiscono il vino. Ora io di questo areale ne ho bevuti un pò, non amo fare le classifiche visto che non amo dire uno è migliore dell’altro: dietro al lavoro di una persone c’è fatica e io voglio averne rispetto.

Colore rubino.

Naso intenso e armonico, senza durezze ma senza note molli il perfetto vino per far cominciare a conoscere un territorio a chi ne è assolutamente digiuno.

In questo caso abbiamo un vino che si beve con piacere con un ottima acidità e con Merlot e Cabernet che danno rotondità e spalla; probabilmente un vino che berrete. a casse e del quale più avanti parleremo ancora. Tuttavia rispettando i colleghi di Falzari il consiglio che vi do è di bere questo chianti assieme magari a un paio di altri rappresentanti della doc per potervi fare un idea complessa e completa di un territorio altrimenti che verrebbe messo da parte.

Vino a Vinci…. è li che vinci!

Terzo vino: probabilmente il grande della famiglia!.

Pilandra IGT Rosso Toscano

Vinificazione
Durante la fermentazione alcolica e per tutte le fasi di produzione non viene utilizzata alcuna sostanza al di fuori di quantitativi minimi di solfiti (solforosa totale nel vino in bottiglia max 70 mg/lt).
Le uve vengono mantenute in macerazione pre-fermentativa per 2-3 giorni.
La fermentazione alcolica nasce in modo spontaneo. A fine fermentazione segue la macerazione sulle bucce che si protrae più a lungo possibile accompagnata da follature giornaliere in numero variabile a seconda dell’esigenze del vino. Le fermentazioni ( alcolica e Malolattica) avvengono generalmente in vasi vinari di acciaio inox, la successiva conservazione in cemento.

Maturazione ed affinamento
Maturazione in cemento dell’80-90 % circa della massa, la restante parte viene affinata in barriques di rovere francese riasciate e ritostate in modo molto leggero e mirato per il Sangiovese al fine di limitare l’impronta aromatica del legno sul vino, per una durata variabile in funzione delle caratteristiche del vino stesso.

Falzari

Qui sono di parte: questo è il vino che mi ha fatto appassionare a questa azienda; sarà che a me piace il sangiovese nudo e crudo che come un vichingo si lancia impugnando un ascia contro la vita!

MA questo è proprio un vino bellissimo; l ho bevuto in due annate 2016 2012 ; la constatazione nuda è cruda è che qui si sente tantissimo la competenza di questa famiglia di Viticoltori vignaioli.

Pilandra è un vino che ti parla, dal profondo di un colore cupo e profondo ti porta per mano a visitare un luogo lontano.

Vini come questi sono notturni ed esoterici e personalmente sono quelli che io amo moltissimo.

Cosa abbiamo davvero nel bicchiere?

Cosa stiamo bevendo?

Stiamo bevendo quello che per me è il futuro di un territorio: questo è assolutamente il tipo di vino che mi piace, qui vedo e sento e percepisco un grande racconto; non ho bisogno di raccontare altre storie o fare arzigogoli mentali ! prendetene e bevetene .

Vino a Vinci…. è li che vinci!

E per finire

Altrove Rosso IGT Toscano


Sangiovese
Cabernet Sauvignon
Merlot


Vinificazione
per la fermentazione alcolica e tutte le fasi di produzione non viene utilizzata alcuna sostanza al di fuori di quantitativi minimi di solfiti (solforosa totale nel vino in bottiglia max 70 mg/lt).
Le uve vengono mantenute in macerazione prefermentativa per 2-3 giorni.
La fermentazione alcolica nasce in modo spontaneo, qualora non avvenga la si stimola con un rimontaggio. In fermentazione si eseguono dai 2 ai 4 rimontaggi al giorno.
A fine fermentazione la macerazione sulle bucce si protrae più a lungo possibile accompagnata da rimontaggi giornalieri in numero variabile a seconda dell’esigenza del vino. La durata della permanenza del liquido sulle bucce varia dai 16 giorni ai 25 circa seconda dell’andamento fermentativo. Segue la svinatura, fatta a mano. La fermentazione malolattica avviene in modo spontaneo. Le due fermentazioni avvengono in vasi vinari in acciaio inox, così come la conservazione successiva del vino.

Maturazione ed affinamento
maturazione in barriques francesi nuove e non (1°- 9° passaggio) per limitare l’impronta aromatica del legno sul vino per una durata di 18-24 mesi.

Falzari

Questo vino invece tra tutti è quello più di maniera: possente ricco ed opulento; questa è la toscana che piace al mondo del vino più tradizionale. Personalmente ne ho un altra bottiglia che voglio ribere con calma visto che effettivamente è un vino che snobbarlo sarebbe un peccato. Vi dico ciò perché ha un naso di enorme possanza e il suo equilibrio è invidiabile: certo vi devono piacere i tagli bordolesi supertuscan. Io prima ne bevevo molti, oggi mi piacciono solo delle cose e non tutte , questa etichetta rientra in ciò che mi piace.

Come al solito mi domando cosa mi sia piaciuto e facendo mente locale la mia risposta ès sempre la stessa: un vino muscolare e intenso che avrà dinanzi a se una bellissima capacità di invecchiare e di sviluppare tutte quelle note che rendono un buon vino un esperienza indimenticabile.

Questa la descrizione dei vini assaggiati giovedì sera a Roma presso il ristorante

Osteria rione 22 nel quartiere Prati : bella location e buon cibo, ma io non parlo di ristoranti quasi mai e lascio quel compito a chi è più bravo di me.

Sperando di avervi fatto cosa gradita con questo racconto, magari poco romanzato, vi do appuntamento alla prossima!

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