Il rumore di fondo ci rende grigi.

Il rumore di fondo ci rende grigi.

Il rumore di fondo ci rende grigi.

Io vivo governato da un assioma; la frase che ogni giorno mi aiuta ad andare avanti è

 

“Chi parla solo di vino, non sa nulla di vino”

 

Questo perché oggi stiamo vivendo un controsenso che ci sta indirizzando ad un futuro veramente triste.

Mi spiego senza panegirici: oggi tutti, in ogni situazione contesto o luogo, e spesso senza un interconnessione logica: parlano di cibo o di vino.

Capiamoci immediatamente su un vizio di forma che può nascere leggendomi: non c’è il sotto testo per il cui solo chi ne sa qualcosa ne possa parlare: quest’ aspetto settista non ci interessa ne è una visione classista del argomento vino e cibo.

La mia affermazione e è proprio basicamente  linguisticamente elementare: si parla sempre e solo di “tavola”.

I programmi televisivi, le pubblicazioni on line, Netflix e perfino alcune riviste di settori che non centrano nulla col cibo… parlano solo di cibo.

Cosa vuol dire tutto cio?

Il rumore di fondo ci rende grigi.

Che abbiamo perso la bellezza nelle e delle piccole cose.

Un mio amico vignaiolo faceva questa considerazione:

“Una volta a Napoli si parlava a tavola; di filosofia,  di arte, di politica di Kant o di Troski, e il cibo (e il vino) erano un collante per tutto ciò.

Si mangiava bene per parlare bene.

Si beveva bene come lubrificante e come agapeico di argomentazioni più alte.

Mentre oggi invece si fa l’analisi di ciò che si ha davanti e questo atto nichilista e reiterante crea una reazione roboante e retorica del mezzo stesso.

Oggi non mangiamo più insieme per stare assieme; mangiamo assieme per analizzare assieme ciò che stiamo facendo, mangiando o bevendo: tecnica senza anima.

E non va bene!

Ed è una cazzata madornale.

Il rumore di fondo ci rende grigi.

Visto che in Italia siamo tutti allenatori di calcio o emuli di Maradona immaginate questo scenario

Partita di calcetto: l’atto agonistico che vede spesso gente di ogni età (giovani ventenni, panzuti cinquantenni) Compiere un atto agonistico e riunirsi intorno a quello.

Immaginate che invece di giocare, queste persone passino il tempo a parlare di come compiere questa azione piutosto che quell’altra; della tecnica necessaria a calciare o a prendere una palla senza mai farlo davvero.

E’ una brutta scena vero?

Campo di calcio e in cerchio (con la palla in mezzo) gente che ragiona o scrive post su come giocare senza effettivamente farlo.

La palla resta immobile perché nessuno più la calcia, ma tutti parlano di come va calciata.

LA gente smetterebbe allo stadio di vedere la partita o di partecipare al tifo per scrivere su Facebook di come vada effettivamente indossato uno scarpino, piuttosto che preparato il manto erboso o che ne so impostato un muro durante una punizione.

Il rumore di fondo ci rende grigi.

Eppure voi state leggendo tutto ciò su di un blog che parla di vino.

Che sta dicendo che la gente parla solo di vino e spesso troppo di vino e senza più amore per esso ciancia ciancia ciancia!

Da una parte non sto facendo neppure il mio di gioco!

Da una parte sto dicendo che io non dovrei esistere….. e sapete che c’è è vero! Quando esagero e mi fossilizzo rompo il cazzo

Quindi se parlo solo di vino…. Non dico nulla riguardo ad esso.

C’è invece una possibile via sana di fuizione di questo mezzo Che poi è proprio il concetto del mezzo.

Se io passo due ore a scrivere questo articolo e voi a leggerlo, e poi lo tenete per voi, lo metabolizzate;  la prossima volta che sarete a tavola con i vostri parenti o amici, potreste concentravi su di loro e non su come hanno preparato la polenta alla parmigiana o la pastiera alla Valsugana.

 

La prossima volta che starete al pub o in vineria con gli amici potreste magari ricominciare a parlare di figa (o di fighi)  e non (solo e per tutta la sera) …

Perché magari avrete letto di un vino, lo avrete ordinato, vi è piaciuto e dopo averne parlato dieci minuti, quella bottiglia diviene gregaria e non protagonista: e indovinate invece chi sono i protagonisti?

Si si si siete proprio voi miei cari lettori.

Voi col culo della cameriera.

Voi con il libro che state leggendo sul cesso.

Voi con vostro figlio che prende 8 in matematica.

Voi col viaggio (di vino o non di vino) che vorreste fare.

Voi che vi indignate per la situazione politica.

Voi che vi scambiate il numero con la ragazza all’altro tavolo

Voi che vedete nonno sorridere!

Voi che vi fare una sana e potente ….. con vostra moglie \ ragazza

Voi che tornate a vivere serenamente la realtà perchè siete riusciti a evadere quel quarto dora per farvi i cazzi vostri!

Questo spazio digitale è importantissimo poiché è qui che avviene il cambio generazionale e dimensionale; è qui che si ovvia la parte tecnica del parlare di un argomento (che potrebbe essere anche semplicemente la pesca o il cucito) e qui che ci si confronta sull’immanenza di ogni singolo discorso, permettendovi di interiorizzarlo e   poi uscirne fuori con tempo da dedicare ad altro.

Per un lungo periodo non ho scritto poiché ho impiegato del tempo a girare documentari e  a montarli  e mentre costruivo contenuti per il canale youtube, ero costretto a  parlare con gente che si alza ogni giorno alle 5  e si fa un culo a capanna in vigna e così adesso che ho metabolizzato questa cosa  ho ripreso a scrivere poiché sono riuscito a sintonizzarmi con la realtà e quindi a evitare che.

Il rumore di fondo ci rende grigi.

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