Dubbi convenzionali.
Dubbi convenzionali
Sono quindici giorni che non scrivo nulla! Sono quindici giorni che non produco nulla di interessante, ho cercato e trovato mille scusa, ma la verità è che sono stato sopraffatto da dubbi convenzionali.
Tutto è cominciato quando ho partecipato ad un evento vitivinicolo romano; non importa sapere quale e non importa descrivere dove e come.
Fra quegli stando ho assaggiato molte cose e chiacchierato con molta gente….. mentre giravo e camminavo fra gli espositori con il mio bicchiere in mano mi sono sentito come un volpino al guinzaglio: schiavo di un sistema.
Non centrava solo la manifestazione in se o le aziende presenti (fra le quali alcune anche di vero pregio) ma il fatto che nell’ultimo anno sono cambiato io.
Per me zombiwine è un progetto importante; magari borderline e a al limite della insanita mentale ma zombiwine parla dei vini e delle cose che mi emozionano! Di quei vini in cui ci leggo una storia di quegli eventi che raccontano una storia e banalmente di blog che parlano di ogni singolo stand….. è pieno il mondo
Allora cosa vale la pena di scrivere in questi giorni?
Non ne sono certo, ho bisogno di levarmi da dosso dei
Dubbi convenzionali.
Beh se proprio devo raccontare una storia beh allora quella deve essere una storia di fiducie e vinerie ! di musica elettronica e improvvise campionature di tastiere! Di Alessandra che si scatta foto di nascosto e di me che mi aggiro nelle bottiglie.
Eccola! Sta lentamente salendo come la più potente fra le droghe! Quando ho le cuffie nelle orecchie e la musica pompa ! il violino o la tastiera mi bombarda con i suoni che creano i miei pensieri ed eccola costruirsi dinanzi a me l’immagine di quella serata perfetta.
Dubbi convenzionali
Scoprire un nuovo locale appena aperto sedersi con la propria unica e inscindibile anima, la mia compagna Alessandra e dare vita alla magia ancora una volta.
Che cosa sto dicendo?
Semplice ho scoperto un locale nuovo “ il covino” e assieme alla zombiwine Alessandra c’ ho passato una serata dove lentamente i pensieri di un anno (accumulati l’uno sull’altro ) si sono sciolti e gli argini rotti; e mentre curavo me stesso con il regalo fattoci da Dionisio ho capito che tutto era connesso.
Manifestazioni Enologiche dove tutti erano in tiro e io invece solo soletto cercavo di tirare le file di una enologia fatta soprattutto per i numeri, semplicemente, oggi non mi appartengono più.
Capiamoci vedere belle donne sui tacchi è sempre piacevole: dopotutto più bello di un culo c’è solo il vino! ma il vino,sua santità il vino, deve essere rappresentato in un’altra maniera! Più nobile più elegante di un mero culo .
Come quelle vinerie che con immensa fatica ogni giorno si mettono il sorriso sulle labbra! Questo è edificante!
E allora ecco nuovamente tornare il filo conduttore del mio blog! fughiamo tutti i
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Vini naturali “Cantina anne Santi vall nero” seguito da” almagia di Giancarlo Ceci” mentre nella mia testa a volume altissimo risuonano le note di Enigma il progetto del’artista elettronico rumeno Cretu.
È stata quella bellissima serata di formaggi salumi, sorrisi da parte di quella santa che mi sopporta e luoghi nuovi da scoprire che mi ha pulito via centinaia di assaggi tutti uguali.
Ma ciò è vero in maniera assoluta?
No.
Perché per esempio vini Di artista qui nel Lazio è un progetto molto valido
e non è stato affatto spiacevole assaggiarlo o ancora aver assaggiato il drago e la fornace hanno reso domenica scorsa molto bella quella manifestazione.
Sono comunque vini convenzionali cosi come oggi aver stappato un nobile di Montepulciano del 1995 beh bimbi belli che cazzo di bella emozione! Quindi non è solo questione di vino, ma anche di attitudine ad esso.
Solo che non si può sempre scrivere articoli credibili! Non s i può sempre raccontare storie uniche e forti, a volte bisogna condividere dinanzi ad un bicchiere semplice, dinanzi a un gruppo di amici una bottiglia come tante per il solo piacere di stare li.
E cosi per fuggire dai propri
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Per fuggire da quelle mani che ti attaccano al suolo e ti ci inchiodano rendendoti sempre più fermo e sempre più incapace di ragionare servono vini fatti per essere i tuoi vini!
“Annesanti val nero” questo vino già non esiste più prodotto nel 2015 oggi inizia ad essere in ottima forma! Un sangiovese della Valnerina in ottimo spolvero dove frutto e materia si sposano come zombie zomba in una danza curativa fatta di eleganza.
Io ad onore del vero avevo già assaggiato i suoi vini a novembre presso una manifestazione organizzata dalla signora Gallo “vini naturali a Roma” (questa si che fu una manifestazione emozionante: li ho assaggiato cose strepitose e conosciuto gente veramente anticonvenzionale).
Ero rimasto piacevolmente colpito da questa azienda che non si da arie da guru ma fa vini che vanno semplicemente bevuti! Vini da considerare semplici vini
Meglio se in compagnia… la loro più grande forza e quella di fuggire tutti i
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Abbiamo continuato in questa giovanissima vineria “IL covino” con un vino che è giusto e bene far raccontare al proprietario a cui passo la penna.
Almagia è stata una scoperta formidabile,entusiasmante,il giusto coronamento di una serata davvero bella,
si sà a seconda del contesto e delle situazioni il vino degustato cambia, o meglio non è che cambia il vino ma cambiando lo stato d’animo del degustatore
diciamo che si amplificano i sensi in meglio e talvolta anche in peggio.
Ora vuoi la serata vuoi il contesto all’interno di questa bottiglia degustata alla (QUASI) cieca queste sono state le nostre sensazioni
(il quasi è perché sapevamo solo fosse una bottiglia Demeter proveniente da agricoltura Biodinamica Biologica)
solo dopo scopriamo che si trattava Di :
Giancarlo Ceci e quello che abbiamo degustato è il suo Certificato Demeter ALMAGIA Rosso Biodinamico annata 2016
Uva di troia 60% e Montepulciano 40% Senza solfiti
Fermentato con lieviti indigeni
Macerazione post Fermentativa a caldo
Malolattica con affinamento in acciaio per 4 mesi
L’esame gusto olfattivo lo lasciamo come ricordo alla serata perché è stato una scoperta dopo l’altra, più il vino si ossigenava nel bicchiere più tirava fuori profumi aromi di un vino non convenzionale per niente scontato di una beva piacevolissima con un tannino delicato a chiudere la degustazione con morbidezza.
Riecco lo zombone!
E così raggruppando quindici giorni di liberi pensieri eccoci a fare la summae di tutto.
A si e naturalmente visto che come avrete capito il mio modo di fare pubblicità ad un locale è piuttosto indiretto vi dirò questo.
Alla faccia dei miei
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Sono stato molto bene in questa vineria che si chiama “Il Covino” l’indirizzo diciamo che però non lo metto se no è troppo sputtanato!